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WEC – Potenza e basso carico, gli ingredienti per vincere a Monza

Maranello, 14 luglio 2021 – Ci sono tracciati che impegnano severamente i freni, altri che mettono alla frusta il telaio e poi c’è Monza, un vero e proprio banco prova per i propulsori. Caratterizzato da lunghissimi rettilinei intervallati da curve ad alta velocità, l’Autodromo Nazionale è uno degli impianti più probanti per i motori.


“Monza è un circuito storico”, spiega Andrea Borelli, Engine Performance Engineer di Ferrari Competizioni GT, “famoso per essere il tempio della velocità, dove i piloti schiacciano l’acceleratore al massimo per oltre il 70% del giro. Su questo circuito, la potenza gioca un ruolo chiave anche se la Federazione regola questo parametro attraverso il Balance of Performance. Il nostro compito, alla luce di questo, è quello di garantire che il propulsore sia in grado di esprimere il massimo della potenza consentita, in qualunque condizione”.

Per raggiungere alte velocità non basta la potenza, ma è necessaria anche un’ottima aerodinamica. “La configurazione adottata sulla 488 GTE per questa pista”, completa Borelli, “cerca di ridurre la resistenza all’avanzamento con un assetto tipicamente scarico, al fine di massimizzare la velocità sui lunghi rettilinei. Nelle curve ad elevata velocità come la Parabolica, il carico verticale viene generato proprio grazie all’elevata velocità che si raggiunge”.

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