Ferrari

Giovinazzi: “Con Ferrari ho coronato il mio sogno”

Maranello, 31 agosto 2023 - Oltre 250 gare disputate in una carriera che l’ha visto protagonista in molte categorie, dalle monoposto alle GT derivate dalla serie sino alla Hypercar con il Cavallino Rampante sulla livrea, la Ferrari 499P. Antonio Giovinazzi dalla stagione 2023 partecipa al FIA World Endurance Championship con la vettura numero 51, condivisa con Alessandro Pier Guidi e James Calado, che ha vinto la 24 Ore di Le Mans del Centenario e ha ottenuto un terzo posto a Spa-Francorchamps. L’avventura sportiva del pilota 29enne “è stata caratterizzata da un lungo percorso non privo di ostacoli – racconta –, iniziato da bambino quando sognavo un giorno di gareggiare per la Ferrari, ma la passione per le corse e i risultati raggiunti mi hanno ripagato di ogni sforzo”.

Primi passi. Nato nel 1993 a Martina Franca, in Puglia, Giovinazzi per la prima volta salì su un go-kart a soli due anni e mezzo. Non in pista, ma nel cortile di casa. “Mio padre ricorda che non appena misero in moto il motore scappai lontano per la paura – racconta il pilota ufficiale Ferrari –. Poi nacque fulminea la passione. Iniziai a girare davanti casa, e a trascorrere tutte le domeniche in pista per allenarmi, finché quando compii sette anni potei iniziare a gareggiare a livello agonistico”.

La prima vittoria? Andò in scena a Capurso, non lontano da Bari. “Era la quarta gara del campionato – dettaglia il pilota della 499P numero 51 –. In precedenza ero stato un po’ sfortunato sia nella gestione delle fasi di partenza, sia per l’inesperienza. Quando passai per primo sotto la bandiera a scacchi provai qualcosa di unico. Per due o tre notti dormii abbracciato al trofeo nel letto”.

Persone. Nelle parole di Antonio Giovinazzi ricorrono due sostantivi: famiglia e tifosi. Due poli di un universo nel quale il professionista del volante ritrova le fonti inesauribili della passione, anche nei momenti di difficoltà. “La persona che ha creduto maggiormente nelle mie potenzialità è stato mio padre, che ha sempre anteposto i miei impegni al proprio lavoro – racconta –. Una volta, quand’ero un ragazzino, viaggiammo da Bari a Parma, oltre 1.600 chilometri tra andata e ritorno, per testare una nuova pista. Le risorse non erano illimitate, quindi caricammo il go-kart dentro l’automobile e io mi ‘accomodai’ sul sedile del kart. Ripensandoci capisco quanti sacrifici abbia fatto la mia famiglia”.

Sport ed epica s’intrecciano nelle gesta quotidiane di un pilota in grado in pista di avvicinarsi ai 350 km/h di velocità senza mai perdere contatto con la realtà. “I tifosi? Sono fondamentali. Senza la loro presenza, senza il supporto, l’apprezzamento e il rispetto che ci garantiscono, non saremmo quello che siamo. Per questo quando termino una gara con un risultato positivo, dopo la famiglia, il primo pensiero è diretto a loro”.

Memorie. Le immagini custodite nell’archivio della famiglia Giovinazzi narrano di un bambino che amava vestirsi di rosso. “In tutte le foto di quando ero bambino indosso una maglia con il Cavallino Rampante – ricorda –. Il mio idolo? Fu Michael Schumacher. Osservando le sue gare in tv sognavo, un giorno, di diventare un pilota di Formula 1 e di gareggiare per la Ferrari”.

Due desideri trasformati in realtà in una carriera che ha visto Giovinazzi firmare il primo contratto da pilota professionista nel 2017. “In quel momento realizzai il mio sogno. Mi trovavo seduto alla scrivania con un foglio bianco davanti, sormontato da un Cavallino Rampante: quella situazione mi sembrava irreale, stentavo a crederci. Per me, a maggior ragione per il fatto di essere un pilota italiano, è un orgoglio rappresentare Ferrari”.

Momenti. Nella mente di un professionista del volante i pensieri, le immagini e le emozioni si mescolano rapidamente, soprattutto in alcuni momenti ad alto tasso di adrenalina. “Quando sono in griglia di partenza mi sento immerso in una dimensione a sé stante. Infatti non ho ricordi vivissimi del momento esatto in cui abbasso la visiera” racconta Giovinazzi. Tra le immagini destinate a rimanere indelebili quelle legate alla 6 Ore di Spa-Francorchamps 2023. “Erano sette anni che non salivo sul podio: quando James (Calado, Ndr) ha tagliato il traguardo era come se fossi dentro l’abitacolo con lui. Ho realizzato un obiettivo che inseguivo da tanto tempo e per questo ringrazio i miei compagni”.

Hypercar. Con sei gare nel FIA WEC tra prototipi e GT all’attivo, due podi e una vittoria – tutti nel 2023 – entrata nella storia alla 24 Ore di Le Mans, Giovinazzi guarda al futuro concentrando l’attenzione alla LMH che ha riportato la Casa di Maranello nella top class dell’endurance. “Tre aggettivi per descrivere la 499P? Bella, perché il design è meraviglioso; aggressiva, per le linee stilistiche che la caratterizzano; veloce, come ha già dimostrato questa stagione” spiega il pilota italiano, che descrive così il mondo dell’endurance: “Gare lunghe dove la chiave del successo è la perseveranza: puoi avere un problema a mezz’ora dal via, ma questo non compromette le tue chances di vittoria. Per questo non devi mollare mai, un aspetto che mi piace moltissimo”.

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