Ferrari

Gran Premio del Belgio – Il triangolo delle Ardenne

“E’ un circuito vecchio stile, con salite e discese” racconta Kimi del tracciato belga. “La differenza rispetto ad altri tracciati è il fatto di essere in mezzo al nulla. Il circuito mi piace, anche se l’ultima chicane è stata leggermente modificata negli anni passati. Le condizioni a volte possono essere difficili, ma di solito si riesce a sorpassare ed è bello sia per i piloti che per gli spettatori. In TV è difficile da capire, solo quando sei lì comprendi quanto siano ripide le salite”.
A proposito del meteo Riccardo Adami, ingegnere di pista di Sebastian Vettel, racconta: “Qui è capitato di trovare sole da una parte della pista e pioggia dall’altra. E’ importantissimo tenersi pronti a questa variabilità”. Mentre dal punto di vista tecnico spiega: “La pista mette a dura prova la vettura dal punto di vista aerodinamico. Qui occorre trovare il giusto compromesso tra il secondo settore, che è il più guidato, e i lunghi rettilinei della prima parte e di quella finale della pista. La Power Unit è molto sollecitata perché si ha un tratto in full throttle molto lungo, poco meno di 2 km e l’ultima parte di Blanchimont si percorre tutta in pieno. L’impianto frenante non è molto sollecitato. Dovremo però trovare anche qui il giusto bilanciamento perché quando si arriva – soprattutto in qualifica – all’ultima chicane, per il pilota è sempre importante trovare la determinazione e la concentrazione per non sbagliare. La curva dell’Eau Rouge rimane una sfida importante per il pilota, che qui affronta una compressione di 4 giri di accelerazione longitudinale per poi salire e andare sul lungo rettilineo successivo”.

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