Ferrari

Gran Premio d’Italia – Nel tempio della velocità, ma senza la stessa atmosfera

Maranello, 2 settembre 2020 – Quello che si corre domenica è il 91° Gran Premio d’Italia, il 71° valido per il Campionato del mondo di Formula 1, unica gara, insieme al GP di Gran Bretagna, a essere sempre stata parte del calendario iridato. Si è corso costantemente all’Autodromo Nazionale di Monza eccezion fatta per il 1980, quando la gara si disputò all’Autodromo Dino Ferrari di Imola e venne vinta dalla Brabham di Nelson Piquet. La Scuderia Ferrari nel corso degli anni si è imposta 19 volte ottenendo anche 21 pole position e 69 podi.

Velocità, scie e sorpassi. Monza, dopo la sparizione della vecchia Hockenheim, resta l’unica pista da alta velocità della Formula 1. Lungo i suoi rettilinei, un tempo non intervallati dalle attuali chicane, si sono vissuti alcuni dei duelli più serrati della storia, con decine di sorpassi a ogni giro, favoriti dalla facilità di prendere la scia delle vetture davanti. L’attuale tracciato, un tempio del tifo ferrarista, è caratterizzato da un’alternanza di curve veloci e lunghi rettifili, con chicane che rallentano le velocità, sottoponendo piloti e vetture a brusche frenate. Le due curve di Lesmo sono tra le più difficili e selettive: uscendo a 180 km/h dalla seconda di Lesmo perdere la linea ideale e trovarsi larghi nella via di fuga è questione di attimi. La curva più celebre è però probabilmente la Parabolica, una piega velocissima che immette sul traguardo con sullo sfondo il vecchio anello di alta velocità con le storiche sopraelevate inclinate di 38 gradi. Attenzione anche alla prima chicane, dove le vetture in 150 metri passano da 340 a 80 km/h. Le monoposto avranno un bassissimo carico aerodinamico, al fine di massimizzare la velocità sui rettilinei, elemento fondamentale per ottenere un giro veloce.

Kimi e Charles. Lo scorso anno la Scuderia si impose con Charles Leclerc che vinse, ad appena una settimana dal successo ottenuto nel Gran Premio del Belgio, la sua seconda gara in Formula 1, diventando il più giovane pilota della storia a conquistarne due consecutivamente. La Ferrari detiene anche un record a Monza: due anni fa Kimi Räikkönen, al volante della SF71H, ha ottenuto la pole position alla media di 263,587 km/h. Si tratta del giro lanciato più veloce della storia della Formula 1.

Sugli spalti. Il Gran Premio d’Italia sarà, al pari di quelli disputati fin qui, a porte chiuse e dunque mancherà la classica invasione di pista dei tifosi a fine gara. Sulle tribune ci saranno comunque 250 spettatori molto speciali: medici e infermieri, debitamente distanziati, che potranno assistere alla gara come premio simbolico per il coraggio, il senso del dovere e l’altruismo dimostrato, combattendo in prima linea il Covid-19. Il primo evento a porte (parzialmente) aperte sarà invece il Gran Premio della Toscana – Ferrari 1000 in programma la prossima settimana al Circuito del Mugello, dove su tre diverse tribune troveranno posto poco meno di tremila spettatori.

Sebastian Vettel #5
“Monza è una delle piste più famose del mondo del motorsport. In questa stagione sarà molto particolare gareggiare all’Autodromo Nazionale: non avremo i tifosi e quindi l’atmosfera sarà surreale, inoltre arriviamo a Monza consapevoli che sarà difficile essere tra i front runner del weekend.
Lo scorso anno qui fu tutt’altro che semplice per me e sappiamo bene che lo sarà anche questa volta. Avremo un pacchetto aerodinamico dedicato che speriamo ci possa aiutare ad avere una SF1000 più competitiva. Detto questo, l’obiettivo del fine settimana non cambia: massimizzare la prestazione e portare a casa quanti più punti possibile”.

Charles Leclerc #16
“Lo scorso anno ho vissuto qui l’emozione più forte della mia vita agonistica passando per primo sotto la bandiera a scacchi. Purtroppo questa volta le tribune saranno vuote dal momento che i tifosi, che un anno fa seppero rendere indimenticabile la cerimonia del podio, non potranno avere accesso all’autodromo.
Siamo consapevoli di non avere lo stesso livello di competitività del 2019 e per questo già sappiamo che non sarà un fine settimana facile. Non per questo però arriviamo demotivati all’appuntamento. Metteremo insieme gli sforzi di tutti per portare a casa il miglior risultato possibile”.

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La settimana scorsa nel team

La settimana scorsa ha visto la Scuderia Ferrari impegnata nel Gran Premio del Belgio, che si è rivelato fin da subito un weekend molto difficile. La squadra ha faticato fin dalle prove libere a far lavorare correttamente le gomme e in gara, nonostante due strategie diverse, né Charles né Sebastian sono riusciti ad entrare nei primi dieci.
Tornati a Maranello, gli ingegneri hanno analizzato tutti i dati raccolti in Belgio per comprendere le ragioni di una prestazione così al di sotto delle aspettative. Per il Gran Premio d’Italia le SF1000 potranno disporre di un pacchetto aerodinamico dedicato che dovrebbe aiutare i piloti ad estrarre il massimo del potenziale dalla vettura sulla veloce pista italiana.

Ferrari stats

GP disputati 998
Stagioni in F1 71
Debutto Monaco 1950 (Alberto Ascari 2°; Raymond Sommer 4°; Luigi Villoresi rit.)
Vittorie 238 (23,85%)
Pole position 228 (22,84%)
Giri più veloci 254 (25,45%)
Podi 772 (77.35%)

FERRARI STATS GP D’ITALIA

GP disputati 70
Debutto 1950 (Alberto Ascari e Dorino Serafini 2°)
Vittorie 19 (27,14%)
Pole position 21 (30%)
Giri più veloci 19 (27,14%)
Podi totali 69 (98,57%)

Gran Premio d’Italia: numeri e curiosità

8 – I piloti che si alternarono al comando del Gran Premio d’Italia del 1971. Al tempo la chicane dopo il traguardo, la Variante della Roggia e la Variante Ascari non esistevano per cui le scie avevano ancora più importanza ed efficacia. Il primo a condurre fu Clay Regazzoni con la Ferrari, che scavalcò al via il poleman Peter Gethin (McLaren). A lui seguirono Ronnie Peterson, Jackie Stewart, François Cevert, Mike Hailwood, Joseph Siffert e Chris Amon. Gethin passò a condurre solo a tre giri dal termine perdendo la prima posizione al 54° passaggio a favore di Peterson ma riuscendo a sorpassare una volta ancora lo svedese sul traguardo vincendo per appena un centesimo di secondo.

11 – Le volte in cui il titolo è stato assegnato a Monza. Si tratta di un record a parimerito con Suzuka, sede storia del Gran Premio del Giappone. A lungo la pista italiana è stata teatro di uno degli ultimi appuntamernti della stagione e così in tante occasioni il campionato del mondo si è chiuso all’Autodromo Nazionale. È accaduto per la prima volta nel 1950 con Giuseppe Farina, pilota dell’Alfa Romeo. Questi gli altri dieci campioni laureati in Italia: Juan Manuel Fangio (1956, su Ferrari), Phil Hill (1961, su Ferrari), Jim Clark (1963), Jack Brabham (1966), Jackie Stewart (1969 e 1973), Niki Lauda (1975, su Ferrari), Mario Andretti (1978) e Jody Scheckter (1979, su Ferrari).

83 – I piloti italiani ad aver disputato almeno un Gran Premio in Formula 1. Due di questi hanno vinto titoli mondiali: Giuseppe Farina nel 1950, su Alfa Romeo, e Alberto Ascari, nel 1952 e nel 1953 su Ferrari. Ben 27 italiani hanno gareggiato anche con la Ferrari, i primi Ascari e Luigi Villoresi nella corsa d’esordio della Scuderia, il Gran Premio di Monaco 1950, l’ultimo Giancarlo Fisichella nel 2009. Il più vincente della storia rimane proprio Ascari con due titoli mondiali e 13 successi, tutti ottenuti al volante di vetture della Scuderia, in appena 32 gare disputate. Il pilota italiano con più Gran Premi disputati è Riccardo Patrese, a lungo recordman di presenze in Formula 1, vincitore di sei gare. Al momento l’unico italiano in pista è Antonio Giovinazzi.

1922 – L’anno in cui si disputò la gara inaugurale dell’Autodromo Nazionale di Monza. I lavori all’impianto erano iniziati il 15 maggio di quello stesso anno e in soli 110 giorni furono ultimati. Il primo giro completo di pista fu percorso il 28 luglio da Pietro Bordino e Felice Nazzaro su una Fiat 570. Si trattava del terzo circuito permanente al mondo, preceduto solamente da quello statunitense di Indianapolis (1909) e da quello inglese di Brooklands (1907), oggi non più esistente. Il 10 settembre del 1922 si svolse la prima gara, il secondo Gran Premio d’Italia. A vincere fu proprio Bordino, con una Fiat 804, che precedette di 22 secondi il compagno di marca Nazzaro. Terzo giunse lo spagnolo Pierre de Vizcaya, su Bugatti T30, a 4 giri di distacco.

200.000 – Gli spettatori che nell’arco dei tre giorni dell’edizione 2019 del Gran Premio d’Italia furono ospitati sugli spalti dell’Autodromo Nazionale di Monza: un record. A richiamarli sulle tribune soprattutto Charles Leclerc che aveva vinto una settimana prima in Belgio, scatenando l’entusiasmo dei tifosi. Il pilota monegasco seppe ripetersi nel Gran Premio d’Italia mandando in visibilio la marea rossa che invase la pista come da tradizione. Una consuetudine, la folle corsa dalle tribune fino a sotto il podio, che quest’anno non si potrà ripetere dal momento che la gara si disputa a porte chiuse.

Questa settimana nella nostra storia

 2/9 – Nel 1969 moriva suicida in una stanza d’albergo della città di Ostenda il pilota belga Willy Mairesse. Era conscio che dopo l’ennesimo incidente sarebbe stato impossibile proseguire la sua carriera di pilota. Talento velocissimo ma altrettanto incline all’errore, colpì Enzo Ferrari per il coraggio che metteva in ogni gara, calandosi nella contesa sprezzante del pericolo e riuscendo spesso a ottenere risultati inaspettati. Il pilota nato a Momignies il 1 ottobre 1928 in Formula 1 disputò 12 gare (dieci delle quali con la Ferrari) ottenendo come miglior risultato il terzo posto nel Gran Premio d’Italia 1960 sulla 246 F1. Per lui grandi risultati soprattutto a ruote coperte con la Casa di Maranello: due vittorie al Tour de France Automobile, nel 1960 e nel 1962 in coppia con il connazionale Georges Berger; una nella Targa Florio del 1962 al volante della Dino 246 SP ufficiale; due 500 Km di Spa e una 1000 Km del Nürburgring del 1963 insieme a John Surtees su una 250 P ufficiale.

3/9 – Nel 1960 Phil Hill vinceva il Gran Premio d’Italia a Monza, boicottato da quasi tutti i costruttori inglesi per contestare l’utilizzo dell’anello di alta velocità dell’Autodromo NazionaleLa gara fu una corsa a fila indiana fra le Ferrari 246 F1, con Richie Ginther che condusse dall’inizio e alla fine fu superato da Phil Hill. I due, con il compagno di squadra Willy Mairesse, ottennero così una storica tripletta per la Ferrari.

4/9 – Nel 2019 Charles Leclerc e Sebastian Vettel, ma anche il Team Principal, Mattia Binotto, insieme a tanti volti noti del passato e del presente della Scuderia Ferrari, si godevano l’abbraccio delle migliaia tifosi assiepati in Piazza Duomo a MIlano per assistere all’evento dedicato ai 90 anni della Scuderia Ferrari, una festa ancora oggi impareggiabile.

5/9 – Nasce a Lugano nel 1939 Gian-Claudio Giuseppe, più semplicemente noto come “Clay”, Regazzoni, il più forte pilota svizzero della storia della Formula 1. Per lui 132 gare, 73 delle quali con la Scuderia Ferrari con la quale si è imposto quattro volte, nei Gran Premi di Italia 1970, Germania 1974, Italia 1975 e USA East 1976. La sua stagione migliore fu quella del 1974 nella quale giunse secondo nella classifica del Mondiale piloti alle spalle del brasiliano Emerson Fittipaldi. Regazzoni è morto in un incidente d’auto il 15 dicembre 2006 sull’autostrada A1, in prossimità di Parma.

6/9 – Nel 1964 John Surtees si aggiudica il Gran Premio d’Italia e rilancia le proprie ambizioni per il titolo mondiale che poi in effetti vincerà inaspettatamente a fine anno. La gara di Surtees diventa una cavalcata solitaria al giro 62 dei 78 in programma, quando Dan Gurney inizia ad accusare problemi al motore della propria Brabham. Surtees, alla terza vittoria della carriera in Formula 1, tutte ottenute con il team di Maranello, domina e rientra appieno nella lotta al titolo visto che si porta a soli quattro punti dal leader Graham Hill, pilota della BRM.

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