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Presentata l’ultima evoluzione dell’inedito progetto di ricerca “AHR” Al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena

E’ stato presentata, martedì 17 luglio, in occasione dell’ultima sessione di Laurea Magistrale in Ingegneria del Veicolo, al Dipartimento di Ingegneria “Enzo Ferrari” dell’Università di Modena, l’ultima evoluzione del progetto di ricerca denominato “AHR”: Active Hidden Roof, dedicato alle movimentazioni automatizzate dei padiglioni retrattili a scomparsa.

Questo progetto di ricerca, che è già stato oggetto di studio di ben 4 tesi e relativo tirocinio di Laurea, per altrettanti candidati, nasce circa 4 anni orsono sulla base di un telaio e layout predefiniti e, soprattutto, con lo scopo di migliorare quello che è lo stato dell’arte attuale dei meccanismi di questo tipo, in particolare dedicati alla tipologia di vetture più complicata, dal punto di vista del layout, per quest’applicazione specifica: le vetture a due posti secchi con motore posteriore centrale!
Quest’ultima evoluzione, è stata sviluppata dal neo-laureato Andrea Petruccioli, con uno stage presso la Modelleria Modenese e con la supervisione del tutor, Prof. Fabrizio Ferrari, oltre che del relatore, Prof. Francesco Leali. Ed in particolare, si tratta di un’ulteriore sviluppo dei progetti precedenti, volto alla semplificazione, alleggerimento e riduzione dei costi delle varie componenti impiegate per il meccanismo stesso, sempre del tipo totalmente automatizzato.
_COUPE'(figurino)

Copyright: Fabrizio Ferrari
Copyright: Fabrizio Ferrari
Copyright: Fabrizio Ferrari
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Il candidato Petruccioli, ha così svolto l’intero lavoro di impostazione e pre-engineering di un modello di carrozzeria per vettura omologata, sulla base di un telaio e layout esistenti e soprattutto tenendo ben conto dello sviluppo e relativa integrazione di tutte le componenti specifiche dell’AHD stesso.
Copyright: Fabrizio Ferrari
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Si tratta di un sistema che riprende dai precedenti progetti, la rimozione e relativo stivaggio del tetto asportabile, in un’apposita tasca posta nello spazio dietro ai sedili e davanti al parafiamma, in zona protetta dell’abitacolo (vero punto di forza di tutto il sistema). Soluzione questa che permette di lasciare così il vano motore completamente libero, sia per la basilare funzione di aerazione e raffreddamento, sia per l’accessibilità allo stesso, ma anche per non compromettere la visione del motore dall’esterno, altro punto di forza a livello estetico, molto apprezzato dalla clientela per questo genere di vetture.

Rispetto ai sistemi precedenti, viene invece evoluta tutta la parte posteriore, in particolare con l’introduzione di un roll bar di sicurezza mobile, abbinato ad altrettante pinne laterali mobili, su cui scorrono a sua volta alcune tapparelle mobili a scomparsa. Il tutto, in modo abbastanza semplice e senza grossi aggravi di peso (movie), permette di avere così sulla stessa vettura ben tre configurazioni: coupé (tetto chiuso), targa (solo tettuccio rimosso) e spider (parte posteriore totalmente scoperta), ovviamente in modo del tutto automatizzato.

Una soluzione semplice ed al tempo stesso geniale, in quanto riunisce una serie di caratteristiche uniche, sia per la funzionalità, sia dal punto di vista estetico, con dei costi tutto sommato non eccessivi e risolvendo molti dei problemi degli attuali sistemi industrializzati, nello specifico per questa particolare tipologia di vetture.

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